Posted on 19 February 2014
Gli Archivi storici dell’Unione europea hanno il piacere e l’onore di annunciare l’apertura alla consultazione del fondo Alcide De Gasperi. Si tratta di 17 metri lineari pari a 146 scatole di materiale che offrono uno sguardo approfondito sulla storia italiana del ‘900 e sulle origini dell’odierna Unione europea.
Il fondo De Gasperi si trovava originariamente presso l’abitazione romana della figlia, Sig.ra Maria Romana De Gasperi. Il contratto di deposito con gli Archivi Storici dell’UE è stato firmato il 7 novembre 2001 in occasione di una cerimonia solenne che si è tenuta presso la sede dell’Istituto Universitario Europeo a Fiesole. Il trasferimento del fondo a Firenze è avvenuto nel 2003. Al momento sono stati versati a Firenze tutti i documenti catalogati nell’inventario eccetto la serie Corrispondenza che si trova a Roma nella disponibilità della Fondazione Alcide De Gasperi di Roma. Le carte De Gasperi sono rimaste chiuse ai ricercatori fino ad oggi per permettere la l’organizzazione:
- della mostra Alcide De Gasperi. Un europeo venuto dal futuro, (catalogo a cura di M.R. De Gasperi e P.L. Ballini, edito dalla Fondazione Alcide De Gasperi e dall’editore Rubbettino dal 2003 al 2011, 16 edizioni in italiano oltre a un’edizione in inglese ed una in tedesco);
- la pubblicazione dell’edizione critica degli scritti e discorsi di De Gasperi (10 volumi pubblicati dalla casa editrice Il Mulino dal 2006 al 2009); la pubblicazione in tre volumi, nel 2009, della biografia scientifica di Alcide De Gasperi edita dalla Fondazione Alcide De Gasperi e da Rubbettino (ne sono autori il Cardinale Giovanni Battista Re ed i professori Paolo Pombeni, Alfredo Canavero, Giorgio Vecchio – I volume Dal Trentino all'esilio in patria (1881-1943) – Francesco Malgeri – II volume Dal fascismo alla democrazia (1943-1947) – Pier Luigi Ballini – III volume Dalla costruzione della democrazia alla "nostra patria Europa" (1948-1954);
- la collana “Quaderni degasperiani per la storia dell’Italia contemporanea” a cura di Pier Luigi Ballini, della quale sono stati pubblicati 5 volumi fra il 2010 ed il 2012 e per la pubblicazione (in corso di progettazione) dei carteggi dello Statista a cura della Fondazione Alcide De Gasperi di Roma.
La struttura del fondo ripercorre la vita e la carriera di De Gasperi con la costituzione di serie corrispondenti alle grandi partizioni in cui era originariamente suddiviso e che rispondono al succedersi degli impegni culturali, amministrativi e politici che hanno visto lo statista trentino protagonista della storia italiana ed europea del XX secolo.
L’inventario che qui viene presentato è stato realizzato da Andrea Becherucci e Jean-Marie Palayret nel corso del 1999, prima della firma del contratto di deposito durante un soggiorno presso l’abitazione romana della Sig.ra De Gasperi.
Il Fondo De Gasperi, già depositato, è al momento disponibile alla consultazione in 99 bobine di microfilm in attesa di procedere alla scansione digitale di tutti i documenti.
Gli Archivi Storici dell’UE collaborano attivamente con la Fondazione Alcide De Gasperi di Roma all’organizzazione di mostre, convegni ed eventi che hanno per oggetto la figura e l’azione del presidente De Gasperi.
Alcide De Gasperi nasce il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, una cittadina del Trentino, all’epoca parte integrante dell’Impero austro-ungarico. E’ impegnato fin dagli anni degli studi universitari a Vienna nelle associazioni cattoliche e poi nella vita politica della sua regione. Comincia la sua carriera politica come deputato, nel 1911, al Reichsrat di Vienna.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Alcide De Gasperi é incaricato di occuparsi del Comitato dei rifugiati che si prende cura delle migliaia di profughi trentini costretti dal governo di Vienna ad emigrare verso l’interno dell’impero per gli spostamenti del fronte.
Dopo la riunificazione di Trento al Regno d’Italia, avvenuta alla fine della Prima Guerra Mondiale, De Gasperi si impegna immediatamente nella creazione del Partito Popolare trentino. Eletto deputato al Parlamento italiano in Trentino nel 1921, nelle liste del Partito Popolare Italiano, ne presiede il gruppo parlamentare. In questi anni esercita un ruolo di primo piano nella vita politica nazionale; nel 1924 venne eletto all’unanimità Segretario del PPI. Attivo oppositore del fascismo, fu uno dei leader dell’Aventino. Nel 1926 venne dichiarato decaduto dal mandato parlamentare insieme a tutti i deputati antifascisti. Accusato di cospirare contro il regime, viene arrestato nel 1927 e condannato a quattro anni di prigione. Dall’aprile 1931 fino al 1943 ha lavorato presso la Biblioteca vaticana. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, De Gasperi conquista il proscenio della politica italiana come leader della neonata Democrazia Cristiana. Dopo la fine del fascismo fu Ministro degli Esteri nel secondo governo Bonomi; dal 1945 al 1953, guida ininterrottamente otto governi della Repubblica italiana (fu anche Ministro degli Esteri ad interim per un breve periodo nel 1946 e dal 1951 al 1953). Sostiene le ragioni dell’adesione dell’Italia alla NATO e favorisce il reinserimento a pieno titolo del suo paese nel concerto delle nazioni democratiche a fianco delle potenze occidentali. Durante i suoi governi l’Italia affrontò con successo la fase della ricostruzione post bellica, caratterizzata da importanti riforme economico-sociali.
Alcide De Gasperi dedica gli ultimi anni di vita alla costruzione europea. Fa partecipare, con l’appoggio di Carlo Sforza, l’Italia alla Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) e sostiene attivamente il progetto di Comunità europea di Difesa (CED), facendo inserire nel trattato istitutivo di quest’ultima l’articolo 38 che prevedeva la creazione di una autentica Comunità politica europea. Tra il 1949 e il 1953, Alcide De Gasperi, il Presidente del Consiglio francese Robert Schuman e il Cancelliere tedesco Konrad Adenauer condivisero l’obiettivo e le prime grandi tappe della costruzione dell’Europa dei Sei. Avendo come bussola l’universalismo cristiano essi hanno in comune l’aspirazione di “costituire questa comunanza di ragione e sentimento, di fraternità e giustizia, e di infondere all’unità del Vecchio Continente lo spirito eroico della libertà e del sacrificio che é sempre stato quello della decisione nelle grandi ore della storia”.
Nell’agosto 1953 lascia l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri e nel mese di settembre 1953 assume la Segreteria Politica della Democrazia Cristiana. Nel maggio 1954 viene eletto primo Presidente dell’Assemblea parlamentare della CECA. Muore a Sella di Borgo Valsugana il 19 agosto 1954.
Consultare l'inventario del Fondo Alcide De Gasperi