Posted on 24 September 2020
Il 21 settembre, gli Archivi storici dell’Unione europea hanno ospitato il seminario di formazione per giornalisti: “Quo vadis Europa? 70 anni di Pace ed una Next Generation: leggere l'unione attraverso gli Archivi digitali. Grande depressione e Grande confinamento: Una nuova Messina e Barcellona per una sovranità delle Istituzioni del cambiamento". Il workshop fa parte di una serie di seminari di formazione e di aggiornamento per giornalisti su importanti questioni europee. Prima del workshop, sono state offerte visite guidate all’interno dei depositi per informare i giornalisti sulla missione e sui fondi archivistici depositati presso gli Archivi.
Gli Archivi hanno preso parte a questa iniziativa coordinata dal Prof. Pasquale Lino Saccá e hanno ospitato per la prima volta il seminario a Villa Salviati. I partner hanno incluso l'Università LUMSA, l'Ordine dei giornalisti della Toscana e del Lazio, l'Unione Giornalisti Scientifici Italiani (UGIS), l'Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE), la Rete delle Cattedre Jean Monnet e l'Università La Sapienza. Tra i relatori ci sono stati sia esperti delle università che della Commissione europea.
Il seminario si è concentrato principalmente su tre argomenti. Il primo sono state le questioni economiche, ambientali, sanitarie e digitali che l'Europa deve affrontare e il ruolo delle istituzioni dell'UE in questo contesto. Il secondo argomento ha riguardato l’idea di Europa e la nozione di sovranità nell'era digitale. Il terzo, il ruolo della scienza e dell'innovazione ai tempi del Covid-19 e il ruolo della ricerca nello sviluppo della salute e nel benessere. Il seminario si è concluso con una sessione che ha evidenziato il ruolo degli archivi, dell'informazione e della diffusione della conoscenza in un mondo globalizzato.
In occasione del seminario, gli Archivi storici dell’Unione Europea hanno installato una mostra per celebrare il 70° anniversario della Dichiarazione Schuman; originariamente pensata per la Giornata dell'Europa del 9 maggio 2020, è stata rinviata a causa della crisi del Covid-19. Cesare Protettí, rappresentante di UGIS, ha dichiarato:
“Gli Archivi sono come una miniera inesplorata. Pensiamo anche solo al discorso delle donne col suffragio universale che è stato celebrato l’anno scorso. Pensiamo a quello che hanno fatto tante donne in Europa per affermare non solo i diritti di genere ma anche criteri di civiltà comune, che sono stati acquisiti grazie al loro impegno. Visto le tante iniziative dell’Archivio con le scuole è importante ché fin da giovani i ragazzi possano capire quali sono i valori del Unione europea, che cosa l’Unione europea può fare per loro e che cosa possono fare loro per l’Unione europea.”
Il Prof. Saccá ha inoltre recentemente depositato le sue carte private presso gli Archivi. Le carte documentano il suo insegnamento per studenti, giornalisti e funzionari italiani sulle politiche europee e includono un'importante raccolta ("Euro Consulente") di registrazioni video di laboratori, che dalla fine degli anni '70 offrono una ricca fonte educativa su temi europei. Secondo il Prof. Saccá:
“I documenti offrono una metodologia di apprendimento su come leggere l’unione europea, nel senso di mettere insieme i documenti dell’Unione europea in base alle decisioni delle istituzioni europee. Questo è fondamentale in modo che lo studente, o in questo caso chi fa informazione, sia in grado di riflettere su come documentarsi. Accanto a questo, mettiamo la rassegna stampa. Cosi chi legge documenti dell’Unione europea affianca ad essi anche i commenti del giornalista che ha seguito, per esempio, il consiglio europeo di Bruxelles, distinguendo fra il giornalista che rappresenta e il giornalista che lo fa dal suo posto di lavoro, perché qua c’è una grossa differenza che si può notare. Il rapporto quindi fra documenti, realtà, e chi fa l’articolo, è fondamentale. Trasmettendo questa metodologia, chi vuole saperne di più, va a consultare gli archivi e ne saprà di più. E come leggere gli archivi? Gli archivi permettono di collegare il futuro con il passato … I documenti hanno una logica di sviluppo; raccontano l’Europa vissuta dalle prime elezioni, qualche anno prima del 1979; è in quel contesto che si sviluppano tutte le iniziative che abbiamo fatto.”
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