ENG
The city of Florence is commonly known and celebrated for its rich historical treasures—the birthplace of the Renaissance and a hub of artistic legacy that its residents and its institutions are proud to be the inheritors. Yet, besides the city’s medieval landmarks, there is another, often ignored heritage: the material traces of Italy’s colonial past.
Over six decades, from the early occupation of the Bay of Assab (Eritrea) in 1869 to the fall of fascism in 1943, Italy was a colonizing power which political ambitions heavily marked Italian cities. In Florence, colonial heritage is omnipresent but tends to be visible only to the ones who know where to look.
Yet across the city, dozens of street names, monuments, and buildings stand as evidence of the violent history of Italian colonialism.
In 2018, historians Markus Wurzer and Daphné Budasz created the project Postcolonial Italy: Mapping Colonial Heritage (www.postcolonialitaly.com) and started documenting these traces to spark public discussion about Italy’s colonial history and its legacies. This poster exhibition made on the occasion of BHMF 2025 is based on this grassroots research project.
While Florence’s medieval and Renaissance heritage often eclipse more recent layers of history, confronting these colonial remnants is essential. There is a critical need to understand enduring anti-Black racism as a legacy of slavery and European imperialism. But for that, Italy must face its colonial past. Identifying colonial traces is not just about acknowledging crimes and injustices of the past; it’s about grappling with the roots of contemporary racial violence and systemic discrimination.
Uncovering Florence’s colonial history is an invitation to challenge the selective memory of Italian colonialism that continues to shape the country’s cultural and national identities.
ITA
La città di Firenze è comunemente conosciuta e celebrata per i suoi ricchi tesori storici—culla del Rinascimento e centro di un’eredità artistica di cui i suoi abitanti e le sue istituzioni si considerano orgogliosi eredi. Tuttavia, oltre ai suoi monumenti medievali, esiste un altro patrimonio, spesso ignorato: le tracce materiali del passato coloniale italiano.
Per oltre sei decenni, dall’occupazione della Baia di Assab (Eritrea) nel 1869 fino alla caduta del fascismo nel 1943, l’Italia è stata una potenza coloniale, e le sue ambizioni politiche hanno lasciato un segno profondo nelle città italiane. A Firenze, il patrimonio coloniale è onnipresente, ma tende a essere visibile solo a chi sa dove guardare. Eppure, in tutta la città, decine di nomi di strade, monumenti e edifici testimoniano la storia violenta del colonialismo italiano.
Nel 2018, gli storici Markus Wurzer e Daphné Budasz hanno creato il progetto Postcolonial Italy: Mapping Colonial Heritage (www.postcolonialitaly.com) e hanno iniziato a documentare queste tracce per stimolare un dibattito pubblico sulla storia coloniale italiana e le sue eredità. Questa mostra di manifesti, realizzata in occasione del BHMF 2025, si basa su questa ricerca dal basso.
Se il patrimonio medievale e rinascimentale di Firenze spesso oscura strati più recenti della storia, confrontarsi con questi resti coloniali è essenziale. È cruciale comprendere il razzismo anti-nero persistente come eredità della schiavitù e dell’imperialismo europeo. Ma per farlo, l’Italia deve affrontare il proprio passato coloniale. Identificare le tracce del colonialismo non significa solo riconoscere i crimini e le ingiustizie del passato; significa anche confrontarsi con le radici della
violenza razziale contemporanea e della discriminazione sistemica. Svelare la storia coloniale di Firenze è un invito a sfidare la memoria selettiva del colonialismo italiano, che continua a influenzare le identità culturali e nazionali del paese.